I sindaci di Pietracamela e Fano, Asbuc e operatori contro il presidente della Provincia: “Si riapra il bando per la vendita, chi risarcirà gli albergatori?”
TERAMO – Stavolta le tante polemiche, le rivendicazioni, le giuste rimostranze e preoccupazioni sono venute fuori e non sono rimaste dietro le quinte. A fare da capofila della ‘rivolta’ per lo stallo che rischia di portare a morte la stazione turistica dei Prati di Tivo e con sè anche Pratolseva, sono stati i sindaci, Antonio Villani e Luigi Servi. Con loro il ‘popolo’ dei Prati, forse oggi colpevolmente fin troppo dietro le quinte invece di scendere in piazza.
Ma stavolta la misura è colma e nemmeno la concessione rilasciata un mese fa dall’Asbuc di Pietracamela (e pagata con una ‘partita di giro’ ancora dalla Gran Sasso Teramano) ha sbloccato la situazione: le tante temute manutenzioni assenti e soprattutto i debiti contratti con il gestore dell’energia elettrica che ha portato al taglio della luce, si stanno concretizzando come ostacolo forse insormontabile sulla strada della riapertura invernale. Si è dunque chiuso il cerchio di chi voleva far trascorrere il tempo per saltare una nuova stagione invernale più costosa e meno remunerativa di quella estiva? Forse sì. Sul banco degli imputati, in un’affollata riunione tenuta al Bim, sono saliti il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura (che nello stesso momento in sala giunta si premurava di deliberare altro denaro per la installazione dei sistemi antivalanga nel corso di una assemblea dei soci della GST disertata da molti) e il gestore presunto nuovo titolare degli impianti di risalita, Marco Finori: “Se il gestore non è capace, non è stato capace, almeno in versione invernale, di gestire gli impianti – ha detto il sindaco Villani – si faccia da parte, la Provincia completi il processo di liquidazione e trovi un altro proprietario. Si riapra il bando di vendita perché questa storia sta diventando una barzelletta, con un acquirente che non è ancora diventato proprietario perchè manca misteriosamente il rogito dal notaio. Anche il Comune può partecipare all’acquisto e assieme al comune di Fano Adriano gestirsi in proprio gli impianti”.
“Abbiamo dovuto ascoltare invettive da parte del presidente Di Bonaventura – ha aggiunto Villani – su qualcuno che tiene in ostaggio i Prati di Tivo. Ma i personaggi che tengono in ostaggio un territorio sono loro”.
Fin qui la polemica politico-gestionale della struttura societaria (i sindaci Villani e Servi hanno annunciato che non parteciperanno più alle assemblee della Gran Sasso Teramano. C’è poi l’aspetto ancor più importante degli operatori danneggiati da questa situazione: oggi alcuni di loro erano alla riunione. “Alcuni albergatori mi hanno chiamato disperati – ha detto Villani -: il Miramonti è chiuso, un altro è tutto prenotato dal 23 dicembre all’8 di gennaio, chi li risarcirà dei danni?”
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